Un cereale ancora poco noto qui da noi la cui coltivazione ha origine in Etiopia tra il 4000 a.C. e il 1000 a.C. Oggi si coltiva anche in Eritrea, in Australia e in India e ne esistono due varietà il Teff bianco e il Teff rosso, in base alla colorazione del seme. Questo cereale è molto redditizio, sia per la dimensione minuscola dei suoi semi, sia perché questi sono estremamente resistenti all'umidità, al caldo, alla muffa e alla disidratazione. Si ottengono quindi due tipi di farine, la varietà chiara, più pregiata e più costosa poiché necessita di tecniche di coltivazione più accurate, e quella scura. La particolarità della farina di Teff è che è realmente integrale: date le minuscole dimensioni del seme, infatti, durante il processo di macinazione è impossibile separare le frazione di molitura e il seme quindi, viene macinato tutto intero.
La farina che si ottiene, simile a quella di segale, ha un sapore che ricorda quello delle nocciole.
Normalmente associato all'industria cosmetica - il classico stick per le labbra - non tutti sanno che il burro di cacao, oltre a essere una componente fondamentale per il confezionamento delle cioccolate è anche un grasso che può essere utilizzato in cucina in alternativa al burro o alla margarina per piatti salati...
La Carqueja è un piccolo arbusto della famiglia delle Fabaceae presente nella parte occidentale della penisola iberica e nord del Marocco. In Portogallo prospera particolarmente abbondante nelle montagne come la Serra da Estrela e la Serra do Açor. Il suo habitat si estende tuttavia anche in Africa.
Il Kombucha è una varietà di tè, bevuta ed apprezzata da millenni in Oriente. Si ottiene facendo sciogliere un preparato (una coltura di lieviti e batteri) in una soluzione con tè verde o nero, aggiungendo zucchero e facendo bollire.
La coltura contiene una simbiosi di Acetobacter (batteri che producono acido acetico) e lievito, soprattutto Brettanomyces bruxellensis, Candida stellata, Schizosaccharomyces pombe, Torulaspora delbrueckii e Zygosaccharomyces bailii. La coltura è simile a una grande frittella di colore chiaro e spesso viene chiamato fungo, o con l'acronimo SCOBY ("Symbiotic Colony of Bacteria and Yeast", colonia simbiotica di batteri e lievito).
Il faux gras (finto grasso) è simile nel nome ma completamente diverso nella sostanza rispetto al tradizionale ‘Foie gras’ (‘fegato grasso’). Grasso perché malato. Il fegato delle malcapitate anatre utilizzate per la produzione del tipico paté francese viene fatto ingrossare a dismisura ingozzando gli animali con metodi atroci, degni delle peggiori torture medioevali. Basta andare sul sito di L214 per comprendere le ragioni del NO al foie gras. Per gli animali lo shock è fortissimo: subito dopo il trattamento accusano tremori, convulsioni, lesioni all’interno del collo, difficoltà respiratorie. Si ammalano subito di steatosi epatica, che si manifesta con un ingrossamento smisurato del fegato, che assume dimensioni 10 volte più grandi di quelle di uno normale.
Ma l’alternativa a tanto dolore esite. La prima è semplicemente astenersi categoricamente dall’acquistare il fois gras. Ma se si volesse provare l’alternativa vegetale, ecco il faux gras, “finto grasso”, un paté dal colore e dalla consistenza molto simili a quelli del foie gras, ma interamente vegetale.
Le origini del kefir si sono perse nel tempo, però sappiamo che risalgono al Caucaso dove i popoli l’usano da secoli. La parola “kefir” deriva dalla parola Turca “keif” che significa "buoni sentimenti" o "sentirsi bene".